Color Grading: Tecnica VS Arte
In questo articolo ti parlerò di una battaglia che nel mondo del color grading va avanti da sempre: Tecnica vs Arte.
I colorist tecnici dicono che la tecnica è tutto. I colorist creativi dicono che l’arte è tutto.
Cosa ne penso?
Bisogna essere entrambi!
Ti spiego il perchè….
Fare il colorist è un lavoro creativo e su questo non ci piove.
Non sei d’accordo?
Ok, parliamone un attimo.
Prova a far colorare lo stesso shot a 100 colorist diversi. Se fosse un lavoro esclusivamente tecnico, ti ritroveresti davanti a 100 shot identici.
In realtà, accadrà l’esatto contrario: ti ritroverai davanti a 100 shot completamente diversi l’uno dall’altro.
Questo piccolo esempio ti fa capire quanto la parte artistica faccia la differenza.
Essere un colorist tecnico è utile?
Assolutamente si!
Avere una conoscenza più ampia possibile su ogni aspetto del tuo lavoro ti renderà autonomo e molto veloce nella risoluzione dei problemi, specialmente se sei un digital colorist freelance.
Al contrario, in realtà molto grosse, essere tecnico potrebbe addirittura non servirti mai.
Cosa voglio dire?
Lavorare in una grande azienda è molto diverso che lavorare da freelance.
C’è una buona probabilità che quell’azienda abbia un team tecnico dedicato che si occupa di tutta la parte di gestione dati, impostazione del progetto, delivery e molto altro.
A quel punto, complimenti! il tuo unico compito è colorare.
Per assurdo potresti colorare il prossimo spot per il super bowl senza neanche sapere il modello del computer sul quale stai lavorando.
Essere troppo tecnico
Diventare un colorist troppo tecnico potrebbe essere la tua rovina.
Cosa intendo per essere troppo tecnico?
Essere troppo tecnico per me vuol dire raggiungere quel punto in cui la tecnica prende il sopravvento sulla creatività e la uccide lentamente.
Quel punto in cui ti preoccupi di più di quale processore e quanti nodi stai usando rispetto a quante emozioni andrai a suscitare attraverso la tua arte.
Altre volte invece, essere troppo tecnico è tutto quello che hai.
Non tutte le persone nascono con uno spiccato senso artistico e con il dono della creatività.
Cosa voglio dire?
Non è detto che tutti quelli che fanno un lavoro creativo siano in realtà dei creativi!
Una volta mi è capitato di lavorare con un vfx artist che era un fenomeno nel creare effetti speciali ma che andava letteralmente nel panico non appena gli veniva chiesto di uscire dagli schemi facendo qualcosa di più creativo.
Cosa vuole il cliente?
Parliamoci chiaramente…
Al cliente non importa quale processore stai utilizzando, quanti terabyte di storage hai e quanto è grossa e complessa la tua struttura nodi.
Dimmi la verità: scegli un pittore in base ai pennelli che utilizza o a quanto sono belle le sue opere?
Il risultato finale è quello che conta.
Conclusioni:
Spero che questo articolo ti sia stato utilie a capire i pro e i contro dell’essere un colorist tenico o un colorist creativo. Tu da che parte stai? Fammelo sapere sui miei social!
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